Il proprietario di un impianto solare può utilizzare l’energia solare in due modi:
In linea di principio, è consigliabile consumare il più possibile l’energia prodotta dal proprio impianto fotovoltaico. Negli ultimi anni, gli indennizzi finanziari corrisposti per la cessione di energia si sono progressivamente abbassati – attualmente l’ammontare dell’indennizzo è nettamente più basso rispetto al prezzo al chilowatt/ora che il consumatore dovrebbe pagare per acquistare corrente elettrica dalla rete.
Massimizzare l’autoconsumo – ecco come
Anche se gli indennizzi sono in calo, la cessione alla rete risulta in ogni caso remunerativa. In special modo se si produce più corrente di quanta ne serva.
Per poter cedere l’energia solare autoprodotta alla rete pubblica, occorrono un inverter e un contatore elettrico.
L’inverter è il cuore dell’impianto solare che trasforma la corrente continua nella corrente alternata che arriva alle prese. Ogni impianto solare è pertanto dotato di inverter.
Per misurare quanta energia viene ceduta alla rete e quanta invece consumata servono uno o due contatori elettrici. L’energia acquistata, prodotta e reimmessa in rete viene misurata separatamente.
Gli impianti solari con potenza superiore a 30 kW necessitano inoltre di un’approvazione dei piani da parte dell’Ispettorato federale degli impianti a corrente forte (ESTI).
| L'energia autoprodotta può essere ceduta alla rete elettrica pubblica in cambio di un rimborso variabile a seconda dell'azienda elettrica. |  |
Per la cessione dell’energia alla rete si possono seguire due strade:
Tutta l’energia autoprodotta viene immessa nella rete dell’azienda elettrica. In questo caso sono necessari due contatori elettrici, che misurano rispettivamente quanta energia solare viene ceduta alla rete e quanta viene consumata.
L’energia solare prodotta viene utilizzata principalmente per coprire il fabbisogno del proprietario dell’impianto. Viene ceduta alla rete elettrica solamente la quantità di energia in eccesso. In questo caso basta un solo contatore elettrico. Al proprietario dell’impianto solare viene rimborsata esclusivamente l’energia solare in eccesso fornita. Se il consumo di energia è superiore a quella fornita, non si effettua alcun pagamento ma solo una compensazione.
Per poter ricevere un rimborso per l’energia solare, è sufficiente presentare all’azienda elettrica una domanda di allacciamento e una notifica di installazione. A seconda dell’azienda elettrica, la richiesta di rimborso comporta un costo una tantum pari a circa 1’500 franchi.
Helion si occupa dell’iter amministrativo e della compilazione dei moduli e delle richieste di cui sopra.
Il rimborso non è uno strumento di promozione. Il rimborso, detto anche rimunerazione per l’acquisto di elettricità, consiste nel pagamento corrisposto dai fornitori di energia elettrica ai rispettivi produttori dell’energia immessa in rete. La rimunerazione a copertura dei costi per l’immissione in rete di energia elettrica (RIC) era lo strumento di promozione federale sostituito all’inizio del 2018 dalla rimunerazione unica.
Rispetto allo scorso anno, in Svizzera i rimborsi per l’energia elettrica sono scesi del 5 per cento. Il proprietario di un impianto solare riceve mediamente circa 8,5 centesimi per chilowattora.
Responsabile per la rimunerazione per l’acquisto è il fornitore di energia elettrica locale. Per l’energia solare deve essere corrisposto solamente un importo pari a quanto costerebbe acquistare la stessa quantità di energia da terzi. Ne consegue che l’ammontare del rimborso varia notevolmente a seconda della regione e dell’azienda elettrica. A Basilea l’energia solare è pagata 23 centesimi di franco al kWh. A Zurigo, il proprietario di un impianto solare riceve un rimborso di solamente 8 centesimi per kWh.
Più energia solare autoprodotta consumerete, più redditizio sarà il vostro impianto solare e, quindi, più economici i vostri costi per l’energia. Utilizzate il più possibile l’energia che producete.
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